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Imperial War Museum #2: le First World War Galleries

Writer's picture: Musei-itMusei-it

Di Giuliano Gaia – foto di Stefania Boiano

La nuova sezione dedicata alla I Guerra Mondiale, inaugurata il 19 luglio 2014 in concomitanza col centenario dello scoppio della Guerra, e’ il punto forte del rinnovamento dell’Imperial War Museum di Londra, di cui abbiamo parlato in un recente articolo. Anche se l’ingresso e’ gratuito (come in tutti i grandi musei londinesi, notevole segno di civiltà), per visitare le Galleries e’ necessario prenotarsi in biglietteria e prepararsi ad una lunga attesa, specie nei weekend, dato il successo di pubblico del nuovo museo e specialmente della sezione sulla Grande Guerra.


Ingresso

Strutturata come un percorso cronologico e per temi, la Galleria si apre con una sezione introduttiva il cui scopo e’ dare il contesto economico, politico e sociale in cui la Guerra si prepara e scoppia.


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In questa sezione introduttiva non mancano efficaci filmati e touch-screen multimediali per esplorare mappe e cronologie. Personalmente ho trovato affascinante l’uso di brevi frasi e citazioni dell’epoca, sia proiettate in video che stampate sulle pareti, che circondano il visitatore come lampi minacciosi e danno l’idea della grande tempesta che si prepara all’orizzonte.


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Superata l’introduzione si e’ gettati nella guerra vera propria, con una toccante installazione che rappresenta la carica, il momento spaventoso in cui migliaia di giovani venivano lanciati a morire in bocca alle mitragliatrici nemiche senza nessuna possibilità di successo e neppure di sopravvivenza, una condanna a morte collettiva per fucilazione comminata senza colpa a un’intera generazione di europei.

L’installazione consiste in una serie di sagome di soldati all’assalto, simili a quelle di molti monumenti celebrativi così’ comuni nelle nostre città, su cui vengono proiettati video di soldati che prima corrono e poi cadono e muoiono. La sovrapposizione tra i video e le sagome crea un effetto straniante e poetico al tempo stesso.


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Un altro punto molto coinvolgente e’ la ricostruzione della battaglia della Somme, la più’ sanguinosa della guerra, in cui morirono invano centinaia di migliaia di soldati, anime falciate nei campi di grano, per ricordare De Andre’.

Un grande video a tutta parete mostra le pacifiche campagne francesi come sono oggi, un paradiso di boschetti e colline verdi, su cui appaiono come fantasmi colonne di soldati che marciano verso la morte.


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La campagna idilliaca si trasforma presto in un oceano di fango, un paesaggio sconvolto e monocromo su cui scorrono frasi strazianti tratte dalle lettere dei soldati al fronte.


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Non mancano, nella migliore tradizione museale inglese, piccoli exhibit interattivi che aumentano comprensione e coinvolgimento – ad esempio una stazione di arruolamento in cui si puo’ toccare con mano, misurando vista, petto e altezza, se si e’ abili per la guerra secondo gli standard dell’epoca.


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Nella parte finale delle gallerie viene ricostruita una breve sezione di trincea con un interessante oggetto multimediale, un periscopio che sporge oltre il bordo della trincea e mostra il terreno spettrale della terra di nessuno, modificando l’immagine secondo la rotazione data dallo spettatore al periscopio. Un esempio di realta’ virtuale ricostruita piuttosto realisticamente grazie al fatto che la visuale dello spettatore e’ forzatamente limitata, e quindi l’immagine mostrata nel periscopio risulta credibile.


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Il senso di angoscia e’ aumentato dalla massa torreggiante di un carro armato che incombe sulla trincea, rendendo bene l’idea del terrore che dovevano incutere nelle fanterie indifese quei lenti e inesorabili pachidermi d’acciaio, e da ombre di soldati proiettati come fantasmi sulle pareti.


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Le Galleries sono molto emotive ed efficaci nel trasmettere il senso di angoscia e di strage spaventosa che oggi associamo alla Grande Guerra, grazie anche a libri come Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e a film come Orizzonti di Gloria di Kubrik, che hanno trasmesso bene l’orrore dell’individuo schiacciato in un meccanismo di morte creato dalla stupidità degli uomini più che dalla loro malvagità.


Nella Prima Guerra Mondiale infatti, a differenza della Seconda, non ci sono “buoni” o “cattivi”, non c’e’ un nazista da combattere o una democrazia da difendere. C’e’ solo l’immensa inutilità di una strage in cui l’Europa ha bruciato il meglio di se stessa, per anni, senza alcuna ragione, e questo l’Imperial War Museum ha il merito di raccontarlo in modo forte e indimenticabile.

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