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Realtà Aumentata per l'arte e la cultura: il nostro progetto alla National Gallery di Londra

Updated: Mar 17

Una delle potenzialità più affascinanti della Realtà Aumentata è rendere trasparenti le pareti dei musei e delle gallerie d'arte più importanti del mondo. In altre parole, è possibile creare operazioni artistiche in realtà aumentata all'interno dei musei senza che questi ne siano a conoscenza nè possano in alcun modo evitarlo. Un precursore in questo senso è stato l'artista olandese Sander Veenhof che nel 2010 aveva pubblicato online un foto di un cartello al MOMA con scritto "No Augmented Reality beyond this point, please".


Qualche tempo dopo era stato contattato da un altro artista, Mark Swarek, che aveva invano cercato il cartello dentro al MOMA. "Certo", gli risponde Veenhof "Perchè quel cartello non esiste, l'ho creato io con Photoshop - ma potremmo renderlo reale organizzando una mostra non autorizzata in Realtà Aumentata nelle gallerie del MOMA e vedere come reagiscono." Detto fatto, il 3 ottobre 2010 Veenhof e Swarek firmano gli inviti alla mostra WeARinMOMA nella quale otto artisti digitali "piazzano" opere invisibili in vari punti del MOMA, esperibili solo tramite un app nello smartphone, sotto gli occhi sorpresi della sicurezza che vede gruppi di visitatori girare fotografando soffitti e angoli vuoti.


Da allora diversi altri artisti si sono cimentati in operazioni "guerrigliere" di questo tipo, in qualche modo contestando la chiusura dell'attuale sistema museale/curatoriale e provando ad aprirlo a forza tramite la Realtà Aumentata.


Nel 2021 a Londra noi di InvisibleStudio abbiamo realizzato una nostra variazione dell'idea, non cercando di inserire nostre opere digitali nelle gallerie, bensì proponendo un'interpretazione alternativa di alcuni dei quadri rinascimentali presenti alla National Gallery di Londra. L'idea è nata dalla visione del film "Essi vivono" di John Carpenter, capolavoro degli anni Ottanta in cui il protagonista, indossando occhiali speciali, riesce a vedere il messaggio consumistici nascosti dietro alla pubblicità. In omaggio al film, abbiamo voluto fare lo stesso con i capolavori rinascimentali della National Gallery, mostrando come anche i classici in verità mostrano messaggi di condizionamento sociale e propagandistico, spesso suggeriti da chi aveva commissionato il quadro, altre volte fruttosemplicmente dei valori etico-religiosi dell'epoca.


Il risultato può essere visto in questo trailer:



Un aspetto che abbiamo voluto particolarmente curare è l'esperienza utente, perchè troppe volte nelle opere di Realtà Aumentata si ignora il fatto che tenere uno smartphone o un tablet per lungo tempo in verticale è faticoso; inoltre non si possono scritte fitte, lunghi video o opere graficamente complesse che galleggiano nello spazio funzionano male in uno schermo piccolo. Per questo abbiamo puntato a un'esperienza semplicissima: punti sul quadro, e immeditatamente ti appaiono due o tre parole, non di più, ma abbastanza per sfidarti e portarti a riflettere sul significato del quadro e dell'arte in generale.


Room 55 è visibile alla National Gallery di Londra scaricando l'app gratuita Artivive sul proprio smartphone e andando a inquadrare i seguenti quadri (riportiamo i titoli in inglese per facilitarne la ricerca):


  • Madonna of the Meadows, Vincenzo Bellini

  • The Agony in the Garden, Vincenzo Bellini

  • Christ Crucified, Antonello da Messina

  • Virgin with Child, Vincenzo Bellini

  • Doge Leonardo Loredan, Vincenzo Bellini


NB: al momento della creazione dell'app i quadri erano tutti radunati nella stazna 55, oggi sono stati spostati tra le stanze 29 e 26. Nei musei, i quadri sono vivi e camminano :)


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