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BETT 2008

Nuove Tecnologie per l’educazione in Inghilterra

Reportage di Ambra Carabelli

Un evento importante nell’agenda chi si occupa di ICT in ambito culturale ed educativo è senz’altro BETT, la più grande manifestazione dedicata all’Educational Technology che in questo suo ventiquattresimo anno di vita conta più di 600 espositori. Lo show, che si è tenuto dal 9 al 12 gennaio al centro esposizioni Olympia , a Londra, è una miniera di idee, soluzioni e suggerimenti sulle svariate forme di insegnamento e di apprendimento attraverso le tecnologie che sono state sviluppate negli ultimi anni. E’ un mercato che in Italia è ancora embrionale (se ne può avere una panoramica TED, la fiera annuale che si svolge a Genova), ma la cui importanza qui in Inghilterra fa riflettere su come per le scuole stia diventando fondamentale trovare nuovi modi di creare e diffondere la conoscenza. Una sfida che viene poi accolta dai musei verso cui il pubblico dei giovanissimi ha ragione di nutrire delle alte aspettative: la possibilità di creare contenuti, di interagire con le istituzioni, di creare spazi di relazione e di condivisione delle informazioni. Difficile dover scegliere solo alcuni tra gli espositori da citare: si va dalle attività per PC o dispositivi mobili per i più piccini sulle più svariate materie (dalla matematica alla musica) come i simpatici programmi prodotti da Grid Club, ai Robot intelligenti della Lego, Lego Mindstormscon cui sia nelle scuole primarie che in quelle secondarie si possono integrare i programmi di scienze e matematica e imparare i primi rudimenti di robotica. Un programma sicuramente straordinario è il nuovo progetto di BBC pensato per gli adolescenti: Blast. Dedicato ad un target di giovani tra i tredici e i diciannove anni, Blast è uno spazio interattivo dove i ragazzi possono mettere alla prova le loro abilità creative: sviluppare e pubblicare i loro progetti, trovare video tutorials da scaricare sui telefoni cellulari o da vedere on line e scambiarsi opinioni in chat e forum sicuri per loro. I canali vanno dall’arte al design, dalla musica alla danza, dal cinema alla scrittura e per ognuno di questi i ragazzi possono fare l’upload dei loro contenuti e fruire quelli degli altri, imparando a contribuire alla crescita di un gruppo e a competere tra loro nei concorsi che vengono banditi periodicamente. Un altro progetto straordinario è Film Education: realizzato da un’organizzazione no-profit, il portale offre risorse e attività didattiche basate sul cinema, trasversali rispetto alle varie materie scolastiche delle scuole primarie e secondarie. Un’iniziativa nata per creare una cultura del cinema che diventa così un supporto per gli insegnamenti più tradizionali. Nel sito si può accedere gratuitamente alle attività didattiche, sia quelle interattive da fare on line sia quelle testuali da stampare, si possono comprare manuali, trovare corsi di aggiornamento e conferenze e avere un aggiornamento sugli eventi gratuiti dedicati alle scuole come la settimana del National Schools Film. Un altro progetto interessante che vede in prima linea un museo è“Their Past-Your Future”, organizzato dall’Imperial War Museum di Londra e da altri enti inglesi grazie al supporto offerto dalla National Lottery. Il sito fornisce una serie di attività didattiche per gli insegnanti che affrontano in classe il tema della Seconda Guerra Mondiale, suggerimenti su come organizzare itinerari per approfondire questo tema, concorsi riservati alle scuole per vincere finanziamenti per visite scolastiche in Giappone e i programmi di incontro con i veterani. Nella parte dei “prodotti da comprare” si può trovare invece un vero e proprio viaggio nella musica di tutto il mondo, proposto da Travels With Music. Da una mappa interattiva del mondo si accede alla musica e alla cultura di quindici paesi: si possono ascoltare i canti tradizionali, le interviste agli artisti più famosi, le descrizioni e i suoni degli strumenti più strani. Camminando per l’esposizione si trovano poi progetti per stimolare le classi a produrre Podcast sui temi che affrontano a scuola comeRadiowaves o per incoraggiare i giovanissimi a pubblicare su Internet la loro musica come Numu. Ascoltando i pezzi spesso di ottima qualità su Numu, i ragazzini della classe 8 (13 anni) che parlano dei Romani su Radiowaves e facendo scorrere le opere su BBC Blast è facile osservare come l’associazione tra creatività e curiosità per la tecnologia porti a risultati davvero sorprendenti. La sensazione uscendo da questa esposizione è quella di essere passati per una dimensione parallela, dove imparare è qualcosa di piacevole, dove la creatività viene incoraggiata e dove l’intelligenza non è misurata con quiz a crocette. Una dimensione che speriamo possa un giorno acquisire più importanza anche in Italia.

gennaio 2008

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