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Perchè i Musei Emotivi interessano così tanto?

A pochi giorni dal lancio di Nemech Musei emotivi, un seminario per operatori museali di tre giorni in programma a Firenze dal 25 al 27 febbraio 2016, i posti erano già esauriti e si è formata una lunga lista d’attesa, al punto da costringere gli organizzatori ad annunciarne una seconda edizione prima ancora che si sia svolta la prima, in modo da tranquillizzare i molti esclusi.

Essendo parte del team di docenti, noi di Musei-it non possiamo che esserne felici, però l’ammontare dell’interesse ha un po’ sorpreso anche noi. Crediamo sia dovuto in parte alla formula (un percorso di tre giorni fortemente multidisciplinare, in cui filosofi si confrontano con direttori di museo e specialisti di tecnologia e audience development), e in gran parte al tema.

Oggi che il focus sta passando dal museo al visitatore, l’aspetto emotivo diventa centrale, sia in chiave interpretativa che competitiva, in uno scenario sempre più ampio e frastagliato di possibili esperienze culturali. Ecco che in questa crescente complessità gli operatori museali sentono la necessità di una riflessione tematica attorno a questo tema, sia dal punto di vista concettuale che operativo.

Come abbiamo detto, noi di Musei-it partecipiamo al percorso con un intervento di Giuliano Gaia, co-fondatore di Musei-it e di InvisibleStudio, che affronterà il nodo del rapporto tra tecnologie ed emozioni nei musei di oggi e di domani, e pubblicheremo su questo sito un report del percorso, per cui… stay tuned!

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