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Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze

Updated: Oct 23, 2022

L'IMSS è stato uno dei primi musei italiani a gettarsi nella rete. 
Nessuna sorpresa: un museo che conserva gli strumenti di Galileo è abituato 
a guardare lontano...

Intervista di Giuliano Gaia a Marco Berni, reponsabile del sito

1. Ci descrivi brevemente il sito dell’IMSS oggi? Il sito dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza (http://www.imss.fi.it/) è stato completamente ristrutturato a marzo 2004 e si articola in cinque sezioni principali che rispecchiano l’articolazione e le finalità dell’IMSS. La sezione INFO descrive la struttura organizzativa, le finalità e le attività svolte e in corso di svolgimento. La sezione ISTITUTO è prevalentemente rivolta agli studiosi e presenta le pubblicazioni e gli archivi on-line, fra cui la Galileo//Thek@, una raccolta di documenti relativi a Galileo. La sezione MUSEO, oltre alle informazioni su come fruire il Museo reale, presenta il Catalogo Multimediale del Museo, che offre schede in italiano e inglese di tutti i 1200 oggetti esposti, insieme a centinaia di schede biografiche, di approfondimento, animazioni che illustrano il funzionamento degli strumenti e slide-shows che ricostruiscono il contesto storico in cui questi sono stati creati. La sezione BIBLIOTECA presenta il Catalogo della Biblioteca dell’IMSS insieme alla Bibliografia Italiana di Storia della Scienza. Da segnalare anche la Biblioteca digitale, che offre la possibilità di sfogliare un centinaio di testi direttamente on-line e che è destinata a crescere significativamente con nuove acquisizioni. La sezione ESPOSIZIONI E DIDATTICA presenta tutte le applicazioni multimediali realizzate dall’IMSS, spesso in occasione di mostre, e che puntano alla divulgazione di temi storico-scientifici come Leonardo e gli ingegneri del Rinascimento, I luoghi della Scienza in Toscana, Scienziati a Corte, Torricelli e l’Horror vacui e molte altre. Vengono anche descritte le attività svolte nei laboratori didattici attivati nel Museo ed è presente una sezione di didattica on-line con possibilità di esplorare e simulare il funzionamento di alcuni strumenti. Particolare impegno viene posto affinché tutte le news, che hanno una sezione dedicata in home page, e molte delle applicazioni possano essere fornite in italiano e inglese, dato che i visitatori virtuali hanno una provenienza molto eterogenea.

2. Su che tecnologie è basato il sito? Il sito è attualmente composto da cinque server fisici con sistema operativo Linux e Windows. Sono presenti due server di streaming, uno QuickTime e uno Windows Media che forniscono le animazioni e gli slide-show in due dimensioni diverse per tenere conto anche delle esigenze degli utenti con ampiezza di banda limitata. Per la parte di esposizioni virtuali è stato sviluppato internamente al Museo un sistema di generazione automatica delle applicazioni (ARAM). I dati vengono scritti e modificati in Word e in un’applicazione dedicata e vengono poi memorizzati in un database relazionale. Procedure specifiche estraggono i dati in formato XML e generano automaticamente le pagine HTML con dei template XSL e CSS. Questa tecnologia presenta notevoli vantaggi; fra l’altro consente l’aggiornamento dei contenuti da database, senza che sia necessaria alcuna conoscenza di HTML.

3. Il sito dell’IMSS è uno dei più “antichi”. Con che scopi iniziali nasceva il sito? Questi scopi sono cambiati nel corso degli anni? 

Il sito dell’IMSS è nato alla fine del 1994, quando in tutto il web esistevano circa diecimila siti. All’inizio naturalmente non erano chiari gli obiettivi e c’era anche molta incertezza sulle aspettative e si trattò di un semplice esperimento. Ben presto però si delinearono le due funzioni principali che sono anche quelle del sito attuale: 1) Dare informazioni di supporto per la visita reale al Museo e pubblicizzare le attività dell’Istituto. 2) Fornire servizi on-line a varie categorie di utenti: studiosi del settore, pubblico generico e scuole

4. Chi si occupa della realizzazione del sito? Ci descrivi il team di produzione? Il sito viene realizzato e gestito completamente all’interno dell’IMSS. Il gruppo fa parte del Laboratorio Multimediale dell’IMSS che si occupa anche della gestione delle basi dati e della realizzazione delle applicazioni multimediali. Al web lavorano sia grafici che programmatori ed esperti di database, poiché negli ultimi tempi si è molto intensificato l’uso delle pagine generate dinamicamente. Solitamente gli esperti dei contenuti producono delle informazioni su un argomento, spesso in occasione di mostre o convegni, che vengono illustrate con gli strumenti multimediali concordati. Il materiale così ottenuto viene poi ottimizzato per il web.

5. Siete soddisfatti dei risultati ottenuti in questi anni? E del rapporto con il pubblico? I risultati ottenuti con il sito web sono stati fin dall’inizio incoraggianti e già da diversi anni il numero di visitatori virtuali ha superato largamente il numero di visitatori in carne ed ossa del Museo. Il rapporto con il pubblico purtroppo è un po’ difficile da definire, poiché i riscontri sono limitati all’analisi dei log e ad alcune e-mail di commento, che però rappresentano solo una percentuale irrisoria dei contatti.

6. Ci descrivi i punti di forza principali del sito? E qualche difetto? Sicuramente ci sono diverse applicazioni molto interessanti per gli specialisti del settore come il catalogo multimediale di tutti gli strumenti scientifici esposti nel Museo e la raccolta dei documenti di Galileo. Stiamo cercando di aumentare il numero di applicazioni rivolte ai non specialisti per interessare una fascia più larga di utenti. Inoltre stiamo cercando anche di lavorare sull’aggiornamento delle informazioni in tempi più rapidi. Detto questo, probabilmente il difetto più grosso del sito consiste nella sua disomogeneità di presentazione, dovuta alla notevole quantità di materiale presente e alla conseguente difficoltà di aggiornamento delle pagine. Purtroppo spesso ci troviamo a dover scegliere se aggiornare un’applicazione vecchia o aggiungerne una nuova e di solito si preferisce rendere disponibile materiale nuovo piuttosto che riorganizzare l’esistente.

7. Trovi che il sito sia integrato con il museo reale, o pensi che si potrebbe fare di più? Durante l’ultima ristrutturazione il sito è stato progettato proprio seguendo la struttura organizzativa dell’IMSS, che è un Istituto di ricerca a cui sono associati un Museo e una Biblioteca e in cui sta crescendo anche una sezione didattica. A livello di indici esiste quindi una buona corrispondenza fra sito web e Museo reale, perché ogni settore pubblica le proprie attività e i propri servizi. Semmai esiste il rischio, dal punto di vista dell’utente, che questa suddivisione possa apparire addirittura eccessiva, perché servizi simili si trovano talvolta sotto voci diverse.

8. Progetti futuri? Ci sono vari progetti nel cassetto, oltre al già accennato rifacimento delle vecchie applicazioni, si prevede un ampliamento della sezione didattica, un aumento delle applicazioni interattive e ludiche, e uno sviluppo di sistemi di ricerca basati sul Semantic web e sulle ontologie. Le cose da fare sono più di quello che ci consentano le risorse, ma come ogni sito web, anche il nostro non sarà mai finito.

Data intervista: ottobre 2004

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