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Musei & TikTok: un nuovo modo di comunicare durante la pandemia

Updated: Dec 24, 2021

Di Sara Giordano



In questo periodo di isolamento, durante la pandemia, le istituzioni culturali per resistere e continuare a divulgare il proprio patrimonio artistico, hanno dovuto pensare fuori dagli schemi e trovare nuove soluzioni digitali; questo ha portato inevitabilmente ad un cambiamento senza precedenti.

Tra le proposte più interessanti realizzate dai musei si ritrova l’utilizzo dei social network: diventati un punto d’incontro, tra utenti e istituzioni poiché rappresentano uno spazio collaborativo e di apprendimento. Tra tutti i social network, l’applicazione che ha fatto parlare più di sé, che è stata scaricata oltre tre miliardi di volte durante la pandemia, capace di generare stupore e scalpore è TikTok.


TikTok, noto come Douyin in Cina, è un’applicazione creata nel 2017 dall’azienda cinese ByteDance. Viene utilizzata in tutto il mondo per creare e condividere video di breve durata. Il target di riferimento è la Generazione Z che rappresenta il 40% degli utenti complessivi.

Il social network si basa principalmente su due fattori: musica e creatività che sono fondamentali per realizzare contenuti potenzialmente virali. Mentre il concept principale è “make every second count” ovvero sottolinea come TikTok dia costantemente spazio e importanza a ogni singolo contenuto creato dagli utenti.

Generalmente la durata media dei video è di 15 secondi e i contenuti che destano maggiore copertura mediatica sono i trend e le challenge.


Inoltre, il segreto che ha portato TikTok ad avere una community composta da oltre 800 milioni di utenti attivi mensilmente è l’algoritmo ad ondate. Tale sistema garantisce una visibilità organica superiore al 100%, questo significa che, ogni video, è visualizzato da un pubblico più ampio rispetto al numero complessivo dei follower del proprio profilo. Infatti, a differenza di altri social network come Instagram o Twitter, è molto più semplice diventare virali su TikTok, poiché non conta quanti follower hai ma quante visualizzazioni ottieni; più i contenuti sono originali e creativi, maggiore sarà la probabilità che l’algoritmo proporrà i video all’intera community.


Sono molte le realtà museali che per rivoluzionare il loro modo di comunicare, hanno aperto un profilo TikTok, condividendo e promuovendo il proprio patrimonio artistico e culturale. Alcuni musei però si sono distinti più degli altri, raggiungendo risultati più interessanti e significativi sia in ambito culturale che a livello di public engagement.


A livello internazionale, il Sacramento History Museum (SHM) e il Carnegie Museum of Natural History (CMNH) sono due realtà museali che, attraverso una strategia comunicativa mirata ed efficace, hanno fatto appassionare la community di TikTok.

Entrambe le istituzioni sono realtà molto piccole e di nicchia, tuttavia con oltre due milioni di follower il SHM è il museo più seguito su TikTok; mentre il CMNH ha conquistato le nuove generazioni a suon di battute sui molluschi creando la rubrica virale #MollusckMonday pensata dall’esperto Tim Pearce, definito sul web come “shell-ebrity”.



Invece, prendendo in analisi il contesto europeo, il museo che si è maggiormente distinto è il Black Country Living Museum (BCLM). Si è unito alla piattaforma all’inizio del 2021, diventando una realtà museale che, in un lasso di tempo molto breve ha raggiunto un seguito molto alto. Con oltre un milione e mezzo di follower il BCLM utilizza una strategia comunicativa basata su contenuti didattici di carattere storico e consigli di vita uniti all’umorismo british. Tale tecnica ha portato il museo ad essere il secondo profilo culturale più seguito al mondo su TikTok.



Infine, è doveroso citare la Galleria degli Uffizi come caso studio italiano che ha conquistato un posto d’onore tra i creator di TikTok. Il museo fiorentino, infatti, è stato il primo tra le istituzioni italiane ad aprire un profilo su TikTok (aprile 2020), questo ha generato un immediato successo sia in Italia che all’estero. Attualmente, con oltre 90 milioni di follower, è il settimo museo più seguito al mondo.

Gli Uffizi, attraverso la creazione di contenuti digitali originali, ironici e, a volte, anche irriverenti, hanno fatto avvicinare la Generazione Z all’arte, conquistando gli under 25 di tutto il mondo.


Un altro museo italiano molto attivo su TikTok è il MArTA, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Prossimamente pubblicheremo un'intervista alla direttrice del MArTA che ci racconterà il loro approccio a questo social.

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